Alessandro ho ben presente il tuo appello, risuona costantemente nella mia mente.
Sono ben consapevole dell'urgenza di formare ed informare, sì gli studenti, ma ancor prima i loro insegnanti. Tempo fa mi chiedevi cosa insegno alle mie figlie e se fosse replicabile. La risposta è: non nel metodo, ma nei contenuti sì. Con le mie figlie parlo di informatica anche mentre giochiamo coi cubetti o mentre apparecchiamo la tavola. Certi concetti li comprendono al volo perché li hanno respirati per anni. Però non c'è nulla di arcano nell'informatica (e ciò che sembra arcano va buttato via e ripensato). Quindi sarei felicissimo di parecipare alla definizione di un progetto educativo quinquennale in una elementare. Ci sono però almeno due problemi concreti che speravo di riuscire ad analizzare (e magari risolvere) prima di risponderti. Uno è di scala e l'altro è di tempo. Supponiamo che prenda una classe in prima elementare e la porti in quinta facendo 2 ore di informatica la settimana, facendomi aiutare dalle maestre ma aiutandole anche ad integrare i concetti dell'informatica nel resto del processo educativo (dai giochi alla matematica etc...). Sarebbe un'esperienza esaltante e divertentissima... ma dall'efficacia limitata. 20 bambini con una comprensione superiore ai genitori del mondo in cui vivono sono un passo avanti... ma troppo piccolo. Nel frattempo i loro genitori e i loro compagni (e forse loro stessi a casa) sarebbero manipolati 24 ore al giorno da Google & friends. Mi sembra più efficiente l'approccio di formare le maestre in un corso di analoghe 80 ore annue, in modo che anzitutto comprendano loro stesse la materia abbastanza da insegnarla e al contempo ideare con loro che conoscono i bambini, giochi, esercizi e spiegazioni che poi possano fare. Questo perché con 40 maestre ciascuna di una prima elementare diversa, potremmo raggiungere 800 bambini. Sto anche valutando con un amico di mettere su una sorta di podcast gratuito via BigBlueButton su cui tenere questo tipo di lezioni e registrarle per chi volesse vederle successivamente. Questo per produrre una leva maggiore e aiutare più bambini. Non è però un lavoro rapido e su questo interviene l'altro problema: il tempo. Io sono già impegnato in una faticosissima lotta cibernetica nonviolenta per la democrazia cibernetica in Italia che consuma letteralmente TUTTO il mio tempo libero (e talvolta mi sottrae anche tempo per i miei affetti). Monitora PA sta cercando di risvegliare le coscienze (o almeno i neuroni) di chi nella scuola si è legato mani e piedi a Google & friends, abbandonando milioni di ragazzi alle manipolazioni di queste società, normalizzandole e rendendole autorevoli ai loro occhi. Personalmente mi chiedo come queste persone possano dormire di notte, soprattutto se hanno figli o nipoti... L'unica risposta che posso darmi è non siano lontanamente consapevoli di aver avviato (o contribuito a rafforzare) una dipendenza comparabile a quella dalla cocaina in tutto tranne che nella visibilità degli effetti collaterali per milioni di bambini e ragazzi. Ma in questo momento lottare contro le catene al collo dei nostri figli è tragicamente più urgente che fornirgli le ali per esplorare il mondo. Per questo non ti ho ancora risposto. Non sto tergiversando. Non mi sto nascondendo... Te lo assicuro: sono in prima linea. E sto cercando di trovare un modo efficace e sostenibile per lottare anche su quel fronte. Appena ho qualcosa di concreto da proporre, ti prometto che sarai il primo a saperlo. Giacomo PS: per ora ti posso dare questo corso, piuttosto intensivo, che in 2 ore ti da un idea dei concetti fondamentali che andrebbero completamente assimilati entro la quinta elementare: http://video.linuxtrent.it/c/cybersecur...@video.resolutions.it/videos Se conosci qualche maestra in gamba, prova a farglielo vedere. Se avete delle idee in proposito, proponetele. Certamente a me, ma non solo a me: secondo me Nexa è un posto formidabile per discutere dell'educazione informatica e cibernetica delle prossime generazioni. On Mon, 23 Jan 2023 00:14:10 +0100 alessandro marzocchi wrote: > Giacomo Tesio ha scritto: > > Date: Sun, 22 Jan 2023 17:22:16 +0000 > > From: Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> > > To: nexa@server-nexa.polito.it, 380° <g...@biscuolo.net> > > > > PS: da un po' ho smesso di chiedermi perché le istituzioni preposte > > non facciano il proprio dovere. > > È un inutile fonte di frustrazione. > > Meglio FARE. Io, in prima persona. > > Noi informatici abbiamo un grande potere. > > Dobbiamo iniziare ad usarlo per liberare le persone. > > Non possiamo lasciare i GAFAM incontrastati nella loro opera di > > alienazione cibernetica di massa. > > > > Cosa manca per passare dal dire al fare? > Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata, Tito Livio, un > paio di millenni fa :-) > Vi ho proposto di partire dall’educazione digitale ed anche se da vari > interventi questo sembra un ottimo campo le risposte sono > insufficienti, il problema non è personale e si può cambiare campo. > Giacomo, hai competenze e passione che ammiro ... > Cordialmente > Duccio (Alessandro Marzocchi) _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa