Adducere inconveniens non est solvere argumentum, avrebbero detto i nostri progenitori di duemila anni fa. Gl'inconvenienti ci sono ma, se vogliamo, si può cominciare ho proposto non di insegnare digitale a tutti gli studenti d'Italia ma di cominciare con 1 (una) classe, un paio di dozzine di bambini. Poi ... un passo per volta. Le mie esperienze di lavoro sono state da giurista, non so chi può raccogliere l'appello, Università, cattedra, associazione, azienda, ente, la componente tecnica è quella che mi manca e per la quale ho fatto appello a voi, se la ottengo contribuirò cercando il resto e ... spazzando in terra. Grazie ed auguri cordiali. Duccio PS ho appena incontrato due nonne con nipotini di un paio d'anni i quali già strappano i cellulari dalle mani di genitori e nonni.
Il giorno mer 11 mag 2022 alle ore 12:00 <nexa-requ...@server-nexa.polito.it> ha scritto: Date: Wed, 11 May 2022 09:48:59 +0200 From: anto...@piumarossa.it > Fino ad una decina di anni fa, il "digitale", a scuola, era Windows e i > prodotti > Microsoft, ora il "parco software" si è allargato. Un paio di lustri > ancora e arriveremo al software libero, se non sarà nel frattempo scomparso > :( > Ma, a pensarci bene, siamo proprio sicuri che agli italiani l'ICT > interessi? > Siamo ultimi nel continente per quota di laureati in ambito ICT [1]. > Chi li dovrebbe formare questi "poveri" insegnanti di tecnologia? > Antonio > [1] > https://blog.osservatori.net/it_it/desi-indice-digitalizzazione-italia
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