Il lavoro aperto ad aprile da IlFogliomerita assolutamente attenzione. È 
certamente un bene che se ne dia seguito 

(rinfresco l’articolo iniziale dell’inchiesta x chi nn lo avesse letto allora) 

https://www.ilfoglio.it/esteri/2021/04/09/news/conte-e-la-videosorveglianza-cinese-a-palazzo-chigi-2173612/

Conte e la videosorveglianza cinese a Palazzo Chigi
Che ci fanno le telecamere di una controversa società cinese all'ingresso del 
palazzo del governo? 

Il 30 settembre 2020, cioè in pieno governo Conte II, la Dahua Technology, la 
branca italiana di una delle più grandi società cinese di prodotti tech e di 
videosorveglianza, annuncia con un comunicato stampa di aver iniziato la 
videosorveglianza di un pezzo molto importante del nostro sistema democratico: 
Palazzo Chigi.

Con tanto di titolo “La sicurezza Governa”, Dahua fa sapere  
https://www.dahuasecurity.com/it/newsEvents/pressRelease/4303  di aver messo a 
disposizione “delle alte cariche pubbliche e dei lavoratori di Palazzo Chigi, e 
delle altre strutture facenti capo alla Pcm e al Segretariato generale” ben 
diciannove termoscanner, che rilevano la temperatura di “ministri della 
Repubblica, funzionari, personale e visitatori in modo rapido, preciso e senza 
alcun contatto

Non solo: questi terminali distribuiti in tutti gli ingressi del nostro palazzo 
di governo offrono anche “la funzione di riconoscimento facciale – con la 
possibilità di registrare i volti in liste Vip”. In pratica, chi entra a 
Palazzo Chigi deve guardare dentro a uno schermo che riconosce il suo volto – e 
rileva anche la temperatura. 

La Zhejiang Dahua Technology, società di Hangzhou quotata alla Borsa di 
Shenzhen, è una specie di colosso della videosorveglianza. Ha già da tempo 
diversi contratti con istituzioni ed enti italiani: dai Musei vaticani al 
Festival del cinema di Venezia, per citare i due menzionati anche dal loro 
comunicato stampa. Ma ci sono anche diversi supermercati e luoghi pubblici 
sorvegliati grazie alla sua tecnologia. Il salto di qualità in Italia è stato 
fatto nel 2018, quando è stata creata la filiale italiana Dahua Technology 
Italy con a capo il manager Pasquale Totaro.
 
Il problema è che la società già da tempo è bandita negli Stati Uniti ed è 
sotto osservazione in numerosi paesi europei per via di diverse vicende. Tutto 
ha inizio nel 2017, quando una società di cybersecurity trova una backdoor 
nelle telecamere Dahua. La backdoor mandava dati a un “ignoto indirizzo IP in 
Cina”. Questo dimostrava non solo la vulnerabilità delle telecamere ma anche un 
uso piuttosto ambiguo, se non inquietante. L'anno dopo il governo americano ha 
proibito l'uso delle telecamere Dahua nei palazzi di governo.
 
L'indagine sull'azienda è continuata. Nell'ottobre del 2019 la Dahua è stata 
messa nella lista nera americana per il suo ruolo nella videosorveglianza dello 
Xinjiang e delle minoranze etniche nella regione. Ci sono stati vari scandali 
successivi, per esempio quando Amazon ha acquistato quelle telecamere e quei 
termoscanner per i suoi stabilimenti. Più o meno nello stesso periodo in cui si 
installavano qui termoscanner a Palazzo Chigi, una società di cybersicurezza 
scopriva che nel software delle telecamere di Dahua c'era effettivamente un 
codice che serve a riconoscere automaticamente gli uiguri. Il codice poi è 
stato cancellato. Un'inchiesta pubblicata dal Los Angeles Times a inizio 
febbraio riportava che "il software di riconoscimento facciale sviluppato dalla 
cinese Dahua, uno dei maggiori produttori mondiali di tecnologia di 
videosorveglianza, rileva la razza degli individui ripresi dalla telecamera e 
avvisa la polizia quando identifica gli uiguri  
Alla luce di quanto emerso dalle ricerche sembra quantomeno azzardato che 
Palazzo Chigi, con Giuseppe Conte, abbia deciso di affidarsi alla Dahua per 
controllare il palazzo più importante che c'è. Le telecamere e i termoscanner 
di Palazzo Chigi sono stati l'oggetto di una interrogazione parlamentare 
proposta dal senatore della Lega Simone Bossi, presentata l'8 aprile, di cui si 
aspetta adesso la risposta scritta del governo. Interpellato dal Foglio, 
l'ufficio stampa di Palazzo Chigi non ha ancora risposto formalmente alla 
richiesta di informazioni sul contratto stipulato con Dahua.







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> Il giorno 17 gen 2022, alle ore 11:50 AM, J.C. DE MARTIN 
> <juancarlos.demar...@polito.it> ha scritto:
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