On 05/10/19 22:18, Lorenzo Breda wrote:
Debian però lo uso perché è uno strumento di lavoro, ciò non ha nulla a che
fare con la sua filosofia di gestione e sviluppo.
Non vedo nulla di strano nell'usare un software, o una distribuzione
software, senza condividerne la filosofia.
infatti è proprio questo il punto. Pivul diceva che lui preferiva
mettere dei dazi (== difficoltà di uso da parte dei consumatori finali,
poiché il prezzo che devono pagare è più alto), preferiva un mercato
locale a discapito di quello globale. E quindi io ho indicato che
Debian, come la maggior parte del software libero, non rispetta questo
suo modo di pensare perché è prodotto globalmente e non localmente; non
ha dazi, chiunque sia l'utente e qualunque è il suo scopo di utilizzo...
lo può usare.
Il software libero "morirebbe" se dovesse diventare un prodotto locale o
se si dovessero porre dei limiti di utilizzo a seconda della
"filosofia/locazione geografica/..." di chi lo voglia utilizzare. A
proposito mi viene ancora in mente Bush quando cercò di imporre un bando
all'esportazione di GNU/Linux verso alcuni paesi... gli si fece notare
che questo non era possibile...
Ciao
Davide
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Dizionari: http://linguistico.sourceforge.net/wiki
I lati oscuri del secure boot:
https://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot/whitepaper-web
Petizione contro il secure boot:
https://www.fsf.org/campaigns/secure-boot-vs-restricted-boot/statement
GNU/Linux User: 302090: http://counter.li.org
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