Ciao Alberto
sul discorso opendata della Regione Sardegna mi sono espresso in uno dei
miei primi post su questo gruppo
Il titolo era qualcosa come 'una licenza da demolire'
Per fortuna i termini d'uso dei dati sardi non hanno preso il volo in
Italia (anche se l'ho vista usata da un comune che poi è passato alla CC0)
Preferisco però il bicchiere mezzo pieno: la Sardegna è stata una delle
prime regioni ad 'aprire' il patrimonio informativo geografico
in tempi non sospetti.
L'avere usato una licenza 'complessa' (= i dati non li puoi vendere ma puoi
farci uso professionale citando la fonte e usando la stessa licenza) è
servito per combattere un po' di FUD interno.
La Sardegna (con Soru) aveva già dato segni di apertura dal progetto
Sardinia Digital Library a Sardegna3D (= un software come google earth
basato sui dati sardi e di cui è stato reso libero il sorgente)
Questo evento ora ha riaperto la discussione presso la Regione.
Il consiglio è quello di spingere a
far bene e meglio e non a puntare
il dito contro.

Credo che chiunque di noi si occupa di opendata ora abbia un (triste) caso
d'uso ed abbia anche una storia in più da raccontare sull'importanza di
opendata in un processo collaborativo come openstreetmap

Aggiungo che sono fresco di presentazione al tedxtrento proprio su questo.
In quella cornice ho raccontato di dressmap.it, mapkibera, il progetto HOT
e il caso Filippine e Sardegna, la mappa degli Scavi di Pompei e il
processo partecipativo di Matera su osm

Al di là dell'autopromozione veramente mi piacerebbe che aumentassimo
questa consapevolezza sul rapporto fra opendata, comunità e openstreetmap
in modo che si
abbiano sempre più storie da
raccontare per dimostrare di cosa stiamo parlando

PS
Al SODRaduno si organizza una osmica full immersion sul tema

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Maurizio 'napo' Napolitano
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