Daniela,
l'argomento di Pitt è molto meno 'teleologico' della sua negazione, perché
chi lo nega sostiene che la finalità di chi produce una tecnica è
irreversibile e ne determina qualunque possibile esito storico.

Quello che mi pare un po' antico è l'essenzialismo di chi sostiene che la
tecnica abbia appunto un *in sé*. Nel Novecento siamo stati abituati a
pensare in termini di *esistenza *cioè di scelta umana sempre in questione,
cioè problematica.

L'essenzialismo non è un reato, ma occorre accettarne i rischi, tra cui la
frana della dialettica nella fissità di un 'pensiero di riferimento', come
mi sembra accada talvolta qui.

G.


On Mon, 13 Jan 2025 at 14:05, Daniela Tafani <daniela.taf...@unipi.it>
wrote:

> Buongiorno,
>
> l'argomento di Pitt è sviluppato a partire da un'impostazione teleologica,
> oggetto di confutazioni da secoli.
>
> Quanto all'argomento cruciale, che invoca "la difficoltà di individuare
> dei valori morali precisi incorporati in una determinata tecnologia, mentre
> è più agevole individuare quali usi di una tecnologia violino determinati
> valori da salvaguardare", mi pare coincida con l'argomento del lampione di
> cui scriveva Weizenbaum:
>
> "In una notte scura, un poliziotto si imbatte in un ubriaco. Questi sta
> inginocchiato, e ovviamente sta cercando qualcosa sotto un lampione. Alla
> domanda dell’agente, su che cosa stia facendo, risponde che sta cercando le
> chiavi di casa, che dice di aver perso «laggiù», indicando in direzione
> dell’oscurità. Il poliziotto gli chiede: «Ma perché, se le ha perse laggiù,
> le cerca qui sotto il lampione?». L’ubriaco risponde: «Perché c'è molta più
> luce, qui». "
>
> Un saluto,
> Daniela
>
>
> ________________________________________
> Da: nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> per conto di Giuseppe
> Attardi <atta...@di.unipi.it>
> Inviato: lunedì 13 gennaio 2025 12:58
> A: Alfredo Bregni
> Cc: nexa@server-nexa.polito.it
> Oggetto: Re: [nexa] In a mirror
>
> 
> La discussione sulla neutralità della tecnologia non è nuova e non finirà.
> La divisione è tra chi sostiene la Value-Neutrality-Thesis e chi la
> confuta.
>
> Joseph C. Pitt è molto citato e poco confutato sostenitore della tesi.
>
> <
> https://medium.com/swlh/is-technology-morally-neutral-joseph-c-pitt-and-the-value-neutrality-thesis-3e23b225db1e
> >
> Is Technology Morally Neutral? Joseph C. Pitt and the Value Neutrality
> Thesis<
> https://medium.com/swlh/is-technology-morally-neutral-joseph-c-pitt-and-the-value-neutrality-thesis-3e23b225db1e
> >
> medium.com<
> https://medium.com/swlh/is-technology-morally-neutral-joseph-c-pitt-and-the-value-neutrality-thesis-3e23b225db1e
> >
>
> [10fd5c419ac61637245384e7099e131627900034828f4f386bdaa47a74eae156.png] <
> https://medium.com/swlh/is-technology-morally-neutral-joseph-c-pitt-and-the-value-neutrality-thesis-3e23b225db1e
> >
>
>
> Il suo argomento cruciale è la difficoltà di individuare dei valori morali
> precisi incorporati in una determinata tecnologia, mentre è più agevole
> individuare quali usi di una tecnologia violino determinati valori da
> salvaguardare.
>
> Non è una distinzione da poco, perché se chi sviluppa tecnologia o chi fa
> scienza si dovesse preoccupare di tutti i possibili effetti di violazioni
> di valori umani producibili con l’eventuale utilizzo dei suoi risultati,
> probabilmente si dovrebbe bloccare l’intera ricerca scientifica e
> tecnologica.
>
> —
>
> On 13 Jan 2025, at 10:05, Alfredo Bregni <abre...@iperv.it> wrote:
>
> 
> Ciao, Giuseppe.
>
> Sto continuando a "litigare" (bonariamente) con Giacomo in privato sulla
> faccenda:
>
> - Lui insiste ad es. che Ethernet aumenta la velocità delle
> telecomunicazioni (e questo è un effetto "politico"), che ogni tecnologia
> ha certe "capacità"
>
> - Io insisto che:
>   a) ogni evoluzione -- culturale (filosofia, letteratura, ...) oltre che
> scientifica / tecnica / tecnologica -- ha impatti sulla società;
>   b) le tecnologie non "hanno", ma "danno" certe capacità / sono fatte
> apposta per dare un qualche potere (altrimenti, a che servono?);
>   c) tutto dipende da come si usano / applicano;
>   d) solo quando uso e applicazione sono predeterminati (es. bombe),
> allora lo sviluppo della tecnologia è orientato a monte (se vado in giro
> con C4 e detonatori, mi auguro che per una volta ci sia presunzione di
> colpevolezza, invece che di innocenza, e sia io a dover dmostrare che il
> tutto mi serve per stanare delle talpe);
>   e) ergo, sono l'uso e l'applicazione le cose che contano, politicamente,
> economicamente, ..., per determinare cosa davvero poi avviene.
>
> A presto,
> A
>
>
> ----- Original Message -----
> From: Giuseppe Attardi<mailto:atta...@di.unipi.it>
> To: nexa@server-nexa.polito.it<mailto:nexa@server-nexa.polito.it>
> Cc: nexa@server-nexa.polito.it<mailto:nexa@server-nexa.polito.it>
> Sent: Monday, January 13, 2025 9:27 AM
> Subject: Re: [nexa] In a mirror
>
> Temo che non siamo d’accordo sul significato di “neutrale” per una
> tecnologia.
> I LLM calcolano una funzione (la distribuzione di probabilità della
> prossima parola), pertanto sono altrettanto neutrali di una tabella di
> logaritmi.
>
> Non è neutrale l’uso che se ne fa, esattamente come una tabella dei
> logaritmi usata per il calcolo delle traiettorie dei proiettili non lo è.
>
> Quindi ribadisco che si deve distinguere tra la tecnologia (LLM) e i suoi
> utilizzi (chatbot, Predictive AI, ecc.).
>
> Tutta la discussione su come vengono allenati e prodotti i vari LLM non
> inficia la neutralità della tecnologia. Se le tabelle dei logaritmi
> venissero fatte calcolare da degli schiavi sottopagati o se usano per base
> 10, incorporando un bias tradizionale sulla scelta della numerazione, le
> tabelle stesse rimarrebbero neutrali.
>
> Tornando all’analogia di Alfredo, un coltello è neutrale e può essere
> usato in tanti modi, più o meno utili o disdicevoli. Ci sono varie fogge di
> coltelli, così come ci sono tanti diversi LLM, ciascuno prodotto secondo i
> gusti di qualcuno.
> Il fatto che ad alcuni non piacciano certi modelli (di coltello) o si
> critichi come il coltello è stato progettato e realizzato, ancora non
> riguarda la tecnologia dei coltelli in sé.
>
> I primi LM che facevo costruire 15 anni fa ai miei studenti erano ad
> esempio allenati sul corpus delle opere di Shakespeare: serviva a
> dimostrare come fossero in grado di acquisire la lingua e lo stile di
> Shakespeare. Poi lo si faceva sugli articoli del WSJ, mostrando che
> imparavano un altro linguaggio. Era quindi una tecnologia neutra rispetto
> al linguaggio.
>
> Che poi tutto sia condizionato dalle nostre esperienze e dal contesto in
> cui operiamo è talmente ovvio che non serve ribadirlo, né attribuirlo in
> particolare a un singolo aspetto della nostra realtà.
>
> —
>
> > On 9 Jan 2025, at 18:56, nexa-requ...@server-nexa.polito.it<mailto:
> nexa-requ...@server-nexa.polito.it> wrote:
> >
> > From: Giacomo Tesio <giac...@tesio.it<mailto:giac...@tesio.it>>
> > To: nexa@server-nexa.polito.it<mailto:nexa@server-nexa.polito.it>,
> Giuseppe Attardi <atta...@di.unipi.it<mailto:atta...@di.unipi.it>>
> > Subject: Re: [nexa] In a mirror
> > Message-ID: <fded4eb6-b488-4e8e-8af7-2b0feb9ad...@tesio.it<mailto:
> fded4eb6-b488-4e8e-8af7-2b0feb9ad...@tesio.it>>
> > Content-Type: text/plain; charset=UTF-8
> >
> > Ciao Giuseppe,
> >
> > speravo davvero che intervenissi! :-)
> >
> > Il 9 Gennaio 2025 11:58:04 UTC, Giuseppe Attardi ha scritto:
> >>
> >> 1. I LLM vanno distinti dai ChatBot, che sono una delle loro tante
> >> possibili applicazioni.
> >
> > Vero, ma il "riassunto" dalla cui critica è partito questo filone di
> > discussione è stato realizzato da un chatbot (chatgpt) cui si è fatto
> > riferimento come un "chi". Non trovi allarmante tanta alienazione?
> >
> > La distinzione fra chatbot e LLM rimane informaticamente valida in
> > generale, ma non credo fosse rilevante per il dibattito perché né
> > chatbot né LLM esprimono alcuna forma di intelligenza.
> >
> >> Gran parte delle critiche riguardano appunto i chatbot
> >> (allucinazioni, superficialità, ecc.).
> >
> > Perché costituiscono la base della narrazione allucinata che domina
> > il dibattito informatico attuale, determinando scelte politiche,
> > economiche ed educative altrettanto allucinate.
> >
> >
> >> I LM sono decisamente una tecnologia neutra
> >
> > Solo nel mondo della fantasia, Giuseppe.
> >
> >
> > Nella realtà, i LLM sono prodotti a partire da testi che sono
> > culturalmente e storicamente situati.
> >
> > Già solo per questo semplice fatto, nessun LLM reale può essere
> > "neutro". Ricorderai certamente le critiche pretestuose con cui fu
> > accolto Minerva l'anno scorso. [1]
> >
> > Poi c'è l'attività di programmazione statistica che parte dalla scelta,
> > fra tutti i testi disponibili, di quelli da utilizzare e di quelli da
> > scartare.
> >
> > A valle di un'accurata attività di selezione e rinforzo, i "modelli"
> > producono output "politicamente corretto", quale che siano gli
> > obiettivi politici dei programmatori, dal legittimare il proprio
> > software agli occhi dei moralisti statunitensi, difendere il proprio
> > modello di business o cancellare piazza Tiananmen dalla storia [2]
> >
> > E spero tu non creda davvero che i modelli di Google, Meta o Open AI
> > siano in alcun modo "neutrali".
> >
> >
> > Dunque anche se l'idea di LLM non fosse intrinsecamente orientata
> > politicamente (e lo è), lo sono tutti gli LLM reali.
> >
>

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