Sono d'accordo.
Consenso, democrazia, dialogo "costano", ed i costi aumentano in un
contesto frammentato come il nostro europeo.
Anche volendo trascurare il resto, e non è per niente trascurabile, un
consenso europeo emerge con grandi difficoltà e lentezza in conseguenza di
tre alfabeti - il latino è maggioritario, gli altri due sono il greco ed il
cirillico in Bulgaria -, 24 lingue ed almeno altrettante "*culture*", tutto
è più difficile e lento rispetto a Cina ed US.
*¿ chi "comanda", come si arriva ad una decisione in Cina, EU, US ?*
Almeno nel digitale, la strada comincia dall'affermare che *ogni
comunicazione deve essere di ""FACILE COMPRENSIONE USANDO UN LINGUAGGIO
SEMPLICE E CHIARO"" per i destinatari finali*, donne ed uomini.
Il principio ipotizzato può diventare una meta norma nelle applicazioni
tecniche? Quale principio giuridico?
Cosa ne pensa la comunità Nexa, con cervelli migliori del mio?
Poi non dimentichiamo che siamo ai primi passi di una evoluzione epocale,
seconda soltanto a quella della parola, del linguaggio cd naturale e
rispetto ad essa molto più rapida, ma alcune caratteristiche si ripetono.
Penso agli scriba dell'antico Egitto, il cui potere è analogo a quello
degli odierni informatici. Penso alle preoccupazioni di Platone/Socrate
contro la scrittura, analoghe alle tue mie nostre su questa ml.
Auguri cordiali.
Duccio (Alessandro Marzocchi)

Il giorno mar 17 dic 2024 alle ore 11:05 Alessandro Brolpito <
abrolp...@gmail.com> ha scritto:

> Buongiorno Duccio, NEXA
>
> On Sun, 15 Dec 2024 at 23:36, alessandro marzocchi <alemar...@gmail.com>
> wrote:
>
>> Grazie Alessandro, aggiungo una riflessione.
>> Cominciare ogni interpretazione partendo dal testo della legge è la
>> regola fondamentale del diritto, anche se sempre meno applicata, ora poi
>> ... col "diritto digitale".
>> Ho pensato di verificare questa raccomandazione sui testi UE che ci
>> interessano, di testa mia ho cominciato col GDPR in modo elementare,
>> l'unico alla mia portata pur sapendo che ne esistono di più efficienti e
>> rapidi, sarò felice se qualcuno li mette a disposizione, con essi penso che
>> l'analisi si completerebbe in un batter d'occhio. Mi meraviglierei se
>> qualcuno non l'avesse già fatta e spero che su Nexa se ne di notizia,
>> altrimento procederò al mio passo lento.
>> Partendo dunque dal GDPR, subito al considerando (58) trovo il principio
>> della trasparenza che ritengo essenziale e che "" impone che le
>> informazioni destinate al pubblico o all'interessato siano concise,
>> facilmente accessibili e di facile comprensione e che sia usato un
>> linguaggio semplice e chiaro, oltre che, se del caso, una visualizzazione.
>> Tali informazioni potrebbero essere fornite in formato elettronico, ad
>> esempio, se destinate al pubblico, attraverso un sito web. Ciò è
>> particolarmente utile in situazioni in cui la molteplicità degli operatori
>> coinvolti e la complessità tecnologica dell'operazione fanno sì che sia
>> difficile per l'interessato comprendere se, da chi e per quali finalità
>> sono raccolti dati personali che lo riguardano, quali la pubblicità online.
>> Dato che i minori meritano una protezione specifica, quando il trattamento
>> dati li riguarda, qualsiasi informazione e comunicazione dovrebbe
>> utilizzare un linguaggio semplice e chiaro che un minore possa capire
>> facilmente,  ""
>> Intanto propongo che questo criterio della ""FACILE COMPRENSIONE USANDO
>> UN LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO"" sia tenuto in considerazione in generale
>> per ogni documento, anche in formato elettronico, di rilevanza UE e qui
>> domando: *questo criterio è compatibile coi documenti IA?*
>> Non mi dispiacerebbe se quanto sopra andasse a favore del cosiddetto
>> sorgente aperto e desse più forza a chi chiede un digitale trasparente.
>> La Cina è la Cina, gli US sono gli US, sono convinto che la nostra
>> posizione UE è utile e difendibile, almeno fin quando saremo un mercato
>> importante, chi vuol vendere in Europa rispetta le regole europee ed a me -
>> osservatore da lontano - pare che qualche risultato lo otteniamo, inoltre
>> il problema UE è l'ipertrofia burocratica più che la regolamentazione in sé.
>> Grazie per gli spunti ed auguri cordiali.
>> Duccio (Alessandro Marzocchi)
>>
>
> Da parte mia è assolutamente difendibile la 'nostra' posizione Europea, ma
> così facendo è solo difensivistica. Dovremmo avere anche l'ambizione di
> creare delle condizioni per contribuire attivamente alla 'guida'
> dell'innovazione 'digitale', sin dalle prima fasi della ricerca e sviluppo,
> partendo dai nostri valori e principi per dei diritti, come quello della
> privacy, che valga anche nel mondo virtuale/digitale, per tutti i cittadini
> europei.
> Ma la cosa non è facile e questa capacity l'Europa sembra non averla: come
> riporta Antonio Vetrò nel suo messaggio di oggi, 'La fine dell'era della
> "globalizzazione" ha introdotto un contesto multipolare complesso,
> caratterizzato da interconnessioni globali tra democrazie e autocrazie e da
> evoluzioni tecnologiche dirompenti. In questo nuovo ecosistema, il
> cyberspazio rappresenta il dominio più vulnerabile per le democrazie...'
> Alessandro
>
>
>

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