Ciao Juan Carlos,
si, avevo letto anche io il post di Giglioli.

Mi sembra che la questione dirimente qui sia l'ingerenza di una potenza
straniera e ostile. Nota che si tratta di una situazione di guerra
asimmetrica: nessuno potrebbe influenzare con i social le elezioni in
Russia, in Cina o in Corea del Nord, per il semplice fatto che praticamente
non ci sono. Putin & co. ovviamente cercano di trarre il massimo vantaggio
da questa asimmetria.

C'è di sicuro un dilemma filosofico: una coscienza manipolata è ancora una
coscienza con diritto di voto? I miei 'due cents' di filosofia li punterei
sul sì. Però questo rende molto stringente la necessità di vigilare sulla
propaganda, perché altrimenti, davvero, vale tutto.

Buona domenica.
G.

PS: Le Giubbe Rosse c'entrano perché 380° aveva postato il loro articolo in
questo thread. Ora: sono dispostissimo ad essere manipolato, ma non da
Rizzo! :-))



On Sun, 8 Dec 2024 at 09:07, J.C. DE MARTIN <juancarlos.demar...@polito.it>
wrote:

> Caro Guido,
>
> a prescindere dal tuo riferimento alle "Giubbe Rosse", che solo tu sai che
> cosa c'entrino, la questione mi sembra decisamente più complicata di come
> la poni tu.
>
> Qualcuno che mi sembra colga la complessità (oltre che la delicatezza) del
> tema è il giornalista Alessandro Gilioli. Riporto un suo post di ieri dal
> suo profilo pubblico su Facebook.
>
> jc
>
> Se ho capito bene, in Romania le elezioni sono state annullate non per
> brogli sulle schede ma per una pesante campagna sui social a favore di un
> candidato attuata con tutti gli strumenti tecnologici possibili, inclusi i
> bot e i falsi profili; questa campagna, secondo la Corte costituzionale di
> Bucarest, è stata orchestrata e finanziata da Mosca, di cui questo
> candidato è simpatizzante.
> Propongo, se possibile, di provare a staccarci un attimo dall'immediata
> simpatia-antipatia tifosa (i filo Putin oggi gridano al golpe, gli anti
> Putin alle interferenze russe) per ragionare invece sul la questione delle
> questioni: in democrazia, quali mezzi sono leciti e quali illeciti nella
> creazione del consenso?
> E, soprattutto, sono "democraticamente valide" o no quelle elezioni in cui
> il consenso popolare è chiaro ma è stato creato anche utilizzando in modo
> estremo ogni potenziale tecnologia dei mezzi di comunicazione, inclusi bot,
> gli algoritmi e magari l'AI?
> Nel nostro piccolo, in Italia abbiamo avuto un precedente dell'era pre
> internet: quando il proprietario di tre reti televisive nazionali le mise
> tutte e tre al servizio del suo nuovo partito, inclusi i Mike Bongiorno, i
> Raimondo Vianello e le Ambra Angiolini. Noi antiberlusconiani al tempo
> parlavamo di conflitto di interessi e quindi di iniquità di elezioni in cui
> uno dei contendenti aveva soldi e soprattutto media per creare il consenso.
> Ci rispondevano che il consenso popolare vale comunque - se è chiaro ed
> espresso nell'urna - e che era offensivo verso gli elettori sostenere che
> fossero quasi degli infermi di mente, incapaci di decidere con la propria
> testa. In ogni caso quel partito prese il 30 per cento meno di sei mesi
> dopo la sua creazione e nessuno pensò di invalidare quelle elezioni per
> l'uso massiccio di media privati a favore di una parte.
> Da allora il quadro mediatico è fortemente cambiato, le tivù contano meno,
> c'è la rete e appunto ci sono i bot.
> Nel caso di specie - il vago paragone fra Italia 1994 e Romania 2024 - ci
> sono poi altre grosse differenze: allora non ci fu alcuna ingerenza
> straniera, ad esempio; oppure, semplicemente, nel caso di Berlusconi non
> c'era niente di segreto (la persuasione delle reti Fininvest era
> trasparente, evidente) mentre nelle elezioni romene sarebbe stata occulta,
> il che non è una differenza da poco. Tuttavia noi avevamo i falsi sondaggi
> di Diakron per creare l'effetto band-wagoning: una cosa non molto diversa
> dai falsi account, e con esiti simili.
> (per inciso, aggiungo che l'utilizzo nascosto di bot, algoritmi di
> rimbalzo e account fasulli non è mancato neppure da noi, basti pensare alla
> "Bestia" di Salvini, nei suoi tempi d'oro)
> Resta comunque la questione di fondo, che ovviamente va ben oltre sia il
> vecchio caso italiano sia quello attuale romeno: è democraticamente valido
> o no il voto espresso dagli elettori quando una campagna mediatica ben
> orchestrata e ben pagata ne ha influenzato una parte magari decisiva?
> La questione di fondo investe anche le democrazie occidentali. Non solo
> per il rischio di campagne occulte orchestrate all'estero ma anche per
> quello che già da decenni accade, a partire dagli Stati Uniti dove il
> budget per gli spot è un elemento fondamentale per creare consenso,
> diventando poi peraltro strumento di ricatto dei donatori verso la
> politica; oppure per quello che è accaduto di redente, con l'uso del social
> di Elon Musk a favore di Trump.
> Quali sono dunque le regole certe che una democrazia deve darsi perché il
> voto possa considerarsi "non manipolato" o manipolato il meno possibile?
> Quali sono i limiti invalicabili, se ce ne sono?
> E possono queste regole - se mai volessimo darcele - stare al passo con i
> progressi rapidissimi delle tecnologie?
> E ancora: sarebbero applicabili a livello di elezioni nazionali in un
> mondo tecnologicamente così interconnesso oppure no? E se sì, come? E quale
> organo neutrale può essere chiamato a decidere se un'elezione è
> democraticamente valida o è stata manipolata?
> Auguri a chi riesce a rispondere con certezza.
>
>
>
>
> On 08/12/24 08:56, Guido Vetere wrote:
>
> Eravamo tutti allarmati per Cambridge Analytica e le manipolazioni del
> micro-targeting quando si trattava di elezioni presidenziali USA o di
> Brexit.
> I falsi profili e gli sciami di bot pagati da Putin sarebbero invece una
> lecita forma di propaganda?
> G.
>
> PS:
> Le Giubbe Rosse:
>
> *Qualcuno ha definito le nostre posizioni anti-establishment,
> anti-neoliberiste, euroscettiche, sovraniste, rossobrune. Al momento, non
> ci vengono in mente obiezioni… *
>
>
> On Sat, 7 Dec 2024 at 17:22, J.C. DE MARTIN <juancarlos.demar...@polito.it>
> wrote:
>
>> Analisi tecnica della decisione:
>>
>>
>> https://www.linkedin.com/pulse/summary-romanian-constitutional-court-decision-social-zanfir-fortuna-qkblc/
>>
>> jc
>>
>>
>>
>> On 07/12/24 11:51, 380° via nexa wrote:
>> > "J.C. DE MARTIN" <juancarlos.demar...@polito.it> writes:
>> >
>> >> Un precedente potenzialmente pericolosissimo.
>> >> jc
>> >>
>> >> On 07/12/24 11:21, 380° via nexa wrote:
>> >>> Buongiorno,
>> >>>
>> >>> sta diventando uno schema ripetitivo, anche se (credo) mai prima d'ora
>> >>> usato per impedire le elezioni in uno stato, della EU per di più.
>> > effettivamente in termini di limitazione della sovranità (vi ricordate
>> > "l'Italia è un paese a sovranità limitata"?) è un salto di qualità, ma
>> > diciamo che è in linea con la strategia della tensione, Stay Behind
>> > (Gladio) e tutte le porcate annesse e connesse storicamente accertate (e
>> > il risultato si vede benissimo).
>> >
>> > ...comunque, la rivista "Analisi e Difesa" il 7 Maggio scorso scrisse un
>> > articolo che spiega perfettamente perché in Romania NON DEVE vincere "un
>> > filo-russo e anti-NATO" (per di più di estrema destra e complottista
>> > [1], manca solo che mangi i bambini e poi siamo a posto):
>> >
>> > «Nuove basi USA/NATO in Romania, Albania e forse Finlandia»
>> >
>> https://www.analisidifesa.it/2024/05/nuove-basi-usa-nato-in-romania-albania-e-forse-finlandia/
>> >
>> > --8<---------------cut here---------------start------------->8---
>> >
>> > [...]
>> >
>> > In marzo sono iniziati in Romania lavori per trasformare la base Mihail
>> > Kogqlniceanu, vicino a Costanza nel sud-est della Romania sulla costa
>> > del Mar Nero, nella più grande base militare NATO in Europa, destinata a
>> > superare per estensione quella di Ramstein, in Germania.
>> >
>> > La nuova base darà alla Romania un ruolo maggiore nell’architettura di
>> > sicurezza della NATO e una posizione di maggiore forza nel Mar Nero,
>> > rafforzando il progressivo spostamento a est dell’asse dell’Alleanza
>> > Atlantica e il trasferimento di forze statunitensi presso quei partner
>> > orientali che un tempo fecero parte del Patto di Varsavia.
>> >
>> > Entro il 2030 la base rumena potrà ospitare 10.000 militari e civili
>> > mentre USA e NATO vi trasferiranno risorse logistiche e personale
>> > Ramstein.
>> >
>> > --8<---------------cut here---------------end--------------->8---
>> >
>> > ...la nuova Ramstein, sul _Mar Nero_: TikTok un par de ciunfoli!
>> >
>> > Saluti, 380°
>> >
>> >
>> > [1] secondo l'equlibratissimo articolo di Wikipedia, che cita Politico
>> > come fosse una fonte primaria... ROTFL!
>> > https://en.wikipedia.org/wiki/C%C4%83lin_Georgescu
>> >
>>
>>
>

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