*Si può affermare un diritto alla lingua naturale?*
Partendo dalla lettura della nostra Costituzione e della normativa italiana
mi ero convinto che la risposta fosse "ni": no perchè non avevo trovato
norme che affermassero questo diritto in modo esplicito; si perchè tutto
l'ordinamento dà per implicita la lingua naturale senza necessità di
affermarla in norme specifiche.
Credo, e spero non sia solamente fiducia, che il digitale sia uno strumento
potente di conoscenza, anche se sta diventando un dominio che sconfina
nella sopraffazione, la prepotenza crescente di questa imposizione
cominciava a farmi sentire la mancarmi di una norma ma credo di averla
trovata nella normativa fondamentale UE. Sono partito dal testo inglese
perchè anche dopo l'uscita britannica mi pare che l'inglese funzioni
largamente come lingua ponte e penso agli articoli 21 e 22 del CHARTER OF
FUNDAMENTAL RIGHTS OF THE EUROPEAN UNION -
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:12012P/TXT -.
---
Article 21
Non-discrimination
1. Any discrimination based on any ground such as sex, race, colour, ethnic
or social origin,
genetic features, *language*, religion or belief, political or any other
opinion, membership of a national
minority, property, birth, disability, age or sexual orientation shall be
prohibited.
2. Within the scope of application of the Treaties and without prejudice to
any of their specific
provisions, any discrimination on grounds of nationality shall be
prohibited.
Article 22
Cultural, religious and linguistic diversity
The Union shall respect cultural, religious and *linguistic *diversity.
---
Semplificando in sintesi, penso che in base alle norme di cui sopra si
possa chiedere ad un giudice di condannare un fornitore di "digitale chiuso
(criptato)" a fornirlo totalmente in chiaro, in fin dei conti sto solo
rielaborando l'affermazione di  Larry Lessig, Code is law.
Sto ragionando male?
Auguri cordiali e grazie.
Duccio (Alessandro Marzocchi)
PS
Circostanza per me felice, anche se casuale, sono i due contributi in
calce, viva la libertà è esagerato ma è quello che sento. Per
"ridimensionare i giganti tecnologici" abbiamo il codice aperto ma anche il
diritto già esistente: code is law: ricordiamocelo, ricordiamolo.


Il giorno dom 3 nov 2024 alle ore 12:00 <nexa-requ...@server-nexa.polito.it>
ha scritto: -

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> Message: 1
> Date: Sat, 2 Nov 2024 20:22:00 +0100
> From: Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievat...@unipi.it>
> To: <nexa@server-nexa.polito.it>
> Subject: Re: [nexa] Articolo GDPR
> Message-ID: <b3f62dde-af50-4524-84ef-ed63376df...@unipi.it>
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>
> On 02/11/24 07:10, M. Fioretti wrote:
> > On Wed, Oct 30, 2024 22:21:24 PM +0100, Maria Chiara Pievatolo wrote:
>
> > Io prima di questo farei la battaglia di chiedersi se e come una cosa
> > serve veramente. Se una cosa e' stupida e non serve, renderla
> > disponibile a tutti non e' un gran progresso. Ovvero, parafrasando la
> > conclusione del messaggio, invece di chiedersi "se e come è possibile
> > contribuire a creare le condizioni per produrne di commestibili", mi
> > chiederei se non abbiamo gia' abbastanza da mangiare.
>
> Grazie per aver sviluppato la mia metafora gastronomica :-)
>
> >> 3. mettendo un tetto legale, per tutelare l'ambiente, al consumo
> energetico
> >> dedicato alla salumeria:
> >
> > bell'idea, ma in pratica come si fa ad applicarla senza sorveglianza
> > eccessiva? Per mettere un tetto legale a un uso specifico dell'energia
> > devi andare a controllare cosa fa la gente sul proprio computer. Se
> > non altro perche' non e' giusto penalizzare allo stesso modo chi con
> > LLM e simili fa ricerca seria (tipo protein folding) e chi ci fa
> > disegnini per giocare
>
> Un tetto al consumo di energia complessivo per grandi consumatori quali
> i datacenter non richiede necessariamente sorveglianza sul "che cosa" ma
> solo sul "quanto" - e conduce, anche senza sorveglianza, a scelte sul
> "che cosa".
>
> Esistono già - ma anche la loro introduzione, in passato non è stata
> banale - norme sull'inquinamento dell'aria che disciplinano le emissioni
> in atmosfera:
>
> https://www.inquinamento-italia.com/inquinamento-dell-aria-la-normativa-italiana-leggi-decreti-legge-qualita-aria-limiti-emissioni-inquinanti/
>
> Anche le norme ani-inquinamento, certo, si possono criticare con
> l'argomento "io nella mia azienda faccio quello che voglio". Ma a questa
> critica si può rispondere facilmente - oggi.
>
>
> >> 5. permettendo e promuovendo l'interoperabilità
> >
> > Questo (ma IMPONENDO, non "permettendo e promuovendo") dev'essere il
> > punto ZERO, non B-4, di qualsiasi discussione sull'informatica
> > aperta. Parecchi problemi che abbiamo oggi vengono proprio dall'aver
> > trascurato questo per il manifesto GNU per 40 anni
>
> L'interoperabilità è oggi limitata da una serie di tutele legali a
> favore dei monopoli intellettuali, i quali hanno bloccato qualcosa che
> prima era lecito:
> https://www.eff.org/deeplinks/2019/10/adversarial-interoperability
>
> È una questione su cui vale la pena riflettere: come si ridimensionano i
> giganti tecnologici protetti da monopoli intellettuali legali? (A)
> Sottoponendoli a norme scritte "apposta" (in più di un senso, dato il
> loro potere di cattura del regolatore) per loro ma lasciando la
> protezione legale dei monopoli intellettuali intatta,  oppure (B)
> provando a rimuovere questa protezione dell'ordinamento per tutti?
>
> Non ho inventato io questo dilemma:  ci sono "legislatori", di cui per
> degni rispetti non faccio il nome, che rigorosamente vanno a infilzarsi
> nel corno A.
>
> A presto,
> MCP
>
>
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> >
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>
> Message: 2
> Date: Sun, 3 Nov 2024 08:48:45 +0100
> From: Maurizio Napolitano <n...@fbk.eu>
> To: NEXA ML <nexa@server-nexa.polito.it>
> Subject: [nexa] OpenStreetMap Foundation
> Message-ID:
>         <
> cafbyu0t+qxj9n_3pjtqovwefbg0wsfywsqxjxs1nh85j7fq...@mail.gmail.com>
> Content-Type: text/plain; charset="utf-8"
>
> In realtà non mi piace autocelebrarmi solo che se ho deciso di candidarmi
> nel board del OpenStreetMap Foundation è stato anche a causa di qualche
> discussione avvenuta in questa mailing-list
> Mi hanno eletto tre settimane fa senza fare tanta "campagna elettorale"
> Adesso c'è parecchio da fare e non sarà facile
> Dentro la fondazione ho proposto di posizionare meglio il progetto nei
> dibattiti sulla conoscenza aperta visto che il progetto è spesso citato
> come esempio ma poi non si vede la presenza di OpenStreetMap Foundation ai
> tavoli dove si discute di opendata, dati geo spaziali e qualsiasi altro
> tema inerente
>
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