beh, c'è da dire che nel Tennessee e in Alabama la terra non ce l'avevano portata i Cherokee :-)
G. On Thu, 12 Sept 2024 at 09:15, Stefano Quintarelli via nexa < nexa@server-nexa.polito.it> wrote: > < > https://blog.quintarelli.it/2023/08/intelligenza-artificiale-e-copyright-sbrogliare-il-dibattito-sulloriginalita-la-proprieta-e-il-diritto-dautore/ > > > > grande è la confusione > il momento è propizio per la più grande appropriazione della storia da > John Locke in poi > > < > https://blog.quintarelli.it/2024/06/llms-and-content-appropriation-echos-from-the-past/ > > > > imho > > Il 11 settembre 2024 22:50:58 UTC, alessandro marzocchi < > alemar...@gmail.com> ha scritto: > >Sun, 08 Sep 2024 23:25:19 +0000 Giacomo Tesio <giac...@tesio.it Subject: > >Re: [nexa] AI Training is Copyright Infringement > > > >> Direi piuttosto che fiumi di inchiostro sono stati versati per > >> giustificare la ridefinizione di termini come "imparare" e "apprendere" > >> affinché possano essere applicati alle macchine. > >> > > > >***** > >E' autorevole, diffusa e prevalente la convinzione che noi uomini non > siamo > >confrontabili con queste macchine. > >Eppure non mi convince, mi pare che il nostro modo di imparare è anch'esso > >statistico, da pappagallo: ad esempio impariamo a dire mamma - > >probabilmente è la nostra prima parola - perchè alla stessa associamo una > >persona specifica ed arriviamo a questa associazione persona-parola dopo > >una serie più o meno lunga di esperienze. > >Dunque, secondo la mia convinzione personale, quando critichiamo la > >macchina per il fondamento statistico basiamo la nostra critica su una > >modalità che è anche umana. > >Un'altra riflessione, sulla quantità di tempo e di esperienze prima di > >arrivare alle capacità attuali di noi umani: credo nessuno abbia una > >risposta, ma certamente abbiamo impiegato moltissimi anni, molte e molte > >generazioni. > >*David Chalmers* non afferma la coscienza delle macchine ma neppure la > nega > >per principio, in sintesi ritiene che esse hanno una qualche coscienza e > >che progrediscono (Could a Large Language Model Be Conscious? > > > https://www.bostonreview.net/articles/could-a-large-language-model-be-conscious/ > >). > >Sulla parola, *Ludwig Wittgenstein* aveva scritto opinioni interessanti > >riferendole anche ad Agostino: The individual words in language name > >objects—sentences are combinations of such names.——In this picture of > >language we find the roots of the following idea: Every word has a > meaning. > >This meaning is correlated with the word. It is the object for which the > >word stands. (Philosophical Investigations, I,1, Basil Blackwell Ltd, > >1986). > >Insomma, quel che conta è la realtà, non il modo con cui la si > rappresenta. > >Vedo anch'io tante differenze fra noi e le macchine, sono meno ottimista > >sulla invincibilità della nostra fortezza e sull'ipotesi che la realtà non > >esisterebbe senza noi, siamo una parte della realtà, non la realtà (in > >tutta umiltà: Protagora ci ha fregato). > >Cordialmente. > >Duccio (Alessandro Marzocchi) >