Vi ricordate Chris Anderson che parlava di 'End of Theory'? ( https://www.wired.com/2008/06/pb-theory/) Diceva che i 'big data' avrebbero reso obsoleto il metodo scientifico. Quindici anni dopo la scienza usa più e meglio i dati, ma ancora negli stessi paradigmi ipotetico-deduttivi Oggi però lo stesso genere di profezie tecno-empiristiche prendono di mira il linguaggio, e con ben altri mezzi, con ben altre voci. Il linguaggio - dicono - non è quella cosa su cui, da Socrate a Searle passando per Saussure e Wittgenstein, si sono interrogati linguisti e filosofi:è solo il "campo di forze" indotto dalla produzione di testi. L'interpretazione della parola non è quella abduzione soggettiva di cui parlava Peirce, è semplicemente la generazione di una distribuzione di probabilità sulle parole successive. A che serve allora l'ermeneutica? Essa sta già tutta nei miliardi di parametri di un LLM, basta tirarla fuori con qualche prompt Finirà la critica letteraria? O finirà la letteratura tout-court? Ne riparliamo tra quindici anni (spero) Buona serata, G.
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