Segnalo questo mio articolo in italiano uscito oggi.
Il Manifesto 25.06.2023 https://ilmanifesto.it/intelligenza-artificiale-lesercito-dei-precari Intelligenza artificiale, l’esercito dei precari Anticipazioni. Un testo del sociologo che interverrà oggi alla giornata di dibattito presso il Monk di Roma dal titolo «C’è vita oltre il lavoro», organizzata da Tlon Antonio Casilli Angelica, giovane donna di 27 anni, vive a Tambaú, a nord della megalopoli di San Paolo. Il suo lavoro: “addestrare” robot aspirapolvere, piccoli elettrodomestici dotati di telecamere intelligenti che riconoscono e evitano ostacoli. Anche i più inattesi, come gli escrementi degli animali domestici. Angelica è retribuita per scattare foto delle deiezioni del suo cane. Le sue foto, etichettate e catalogate, vengono pagate solo pochi reais su una delle 54 piattaforme di micro-lavoro attive in Brasile. L'esempio di Angelica è tratto dal rapporto "Micro-lavoro in Brasile. I lavoratori dietro l'IA?" pubblicato il 19 giugno 2023 dal centro LATRAPS (Brasile), in collaborazione con il mio gruppo di ricerca DiPLab (Francia). Per anni, con i miei colleghi e studenti ho condotto inchieste come questa in 19 paesi in Europa, Africa e America Latina. Alla domanda: "Dove viene prodotta l'intelligenza artificiale?”, oggi noi diamo una risposta originale: non nella Silicon Valley o in grandi centri tecnologici dei paesi del Nord. I dati, ingredienti fondamentali dell'IA, vengono prodotti nei paesi emergenti e in via di sviluppo. Foto, video e testi sono filtrati ed arricchiti dai lavoratori delle piattaforme internazionali come la famigerata Mechanical Turk di Amazon, che li paga a cottimo per realizzare piccoli progetti online che durano appena qualche minuto: trascrivere, registrare, taggare, moderare, ecc. Ci sono anche altre grandi imprese quasi sconosciute come Appen o Telus, e piattaforme più piccole come la russa 2captcha e l'africana Sama. Nel gennaio scorso, Sama è stata oggetto di rivelazioni da parte della rivista Time, la quale ha scoperto che centinaia dei suoi micro-lavoratori in Kenia hanno "addestrato" ChatGPT. L’azienda produttrice della nota IA generativa ha ammesso di averne reclutati altri in India, Turchia, e nelle Filippine. La mappa globale che emerge dalle nostre ricerche attesta la costituzione di un vero e proprio un esercito industriale composto principalmente da persone tra i 20 e i 30 anni (ma anche quarantenni e pensionati nei paesi del Nord). In alcuni paesi, la maggioranza è costituita da donne con figli a carico che accettano di essere pagate meno di due euro all'ora. Anche nel Sud globale, questi salari non sono sufficienti per una vita dignitosa. Il fenomeno è strettamente legato alla disoccupazione e all'economia informale. I micro-lavoratori hanno regolarmente un livello di istruzione superiore alla media del loro paese, ma non riescono ad accedere al mercato del lavoro e guadagnano realizzando “micro-task”, ovvero brevi progetti retribuiti pochi centesimi. In America Latina, il paese con la più alta proporzione di micro-lavoratori rispetto alla popolazione attiva è in realtà il Venezuela, che da oltre dieci anni affronta una grave crisi politica ed economica. I lavoratori venezuelani sulle piattaforme si specializzano nell'annotazione di immagini per veicoli autonomi, e nel riconoscimento facciale e vocale. Si tratta di micro-task ancora più brevi e semplici del normale. Il motivo è tecnico. In Venezuela, i computer sono obsoleti e, nonostante l'elettricità gratuita, i blackout sono frequenti. Qui i micro-lavoratori guadagnano meno rispetto ad altri paesi, il che li rende molto ricercati da aziende sviluppatrici di IA che si trovano negli Stati Uniti, Canada e Germania. In Venezuela, l'arte di arrangiarsi è diventata un paradigma. Intere famiglie e caseggiati si organizzano, condividendo computer e smartphone o utilizzando account comuni. In Africa, è il Madagascar che attira aziende tecnologiche occidentali grazie a zone franche con agevolazioni fiscali. I clienti, soprattutto francesi, esternalizzano la moderazione di contenuti, la digitalizzazione di documenti e la registrazioni di messaggi per l’IA vocale. Il micro-lavoro attira giovani istruiti che lo considerano come un punto di ingresso nel mercato dell’impiego. Tuttavia, i magri guadagni (attorno a 100 euro al mese) non permettono di vivere nella capitale o nelle città turistiche della costa. E i lavoratori, presi in questa trappola della povertà, non possono lavorare a distanza, in zone rurali dove la connessione internet è instabile o costosa. Anche in altri paesi come Argentina ed Egitto, emergono piattaforme di lavoro legate ai dati. In alcuni, questa attività avviene nelle "click farms", dove si possono acquistare follower o like per aumentare il proprio traffico su piattaforme come YouTube e Instagram. Questa attività è in un'area di ambiguità legale, ma contribuisce allo sviluppo dell'IA, influenzando algoritmi e creando lavoro a basso salario. Per alcuni lavoratori, questi task rappresentano la loro principale fonte di reddito. Il micro-lavoro solleva questioni importanti. La prima riguarda la crescente precarietà globale del lavoro. La gig economy e le aziende come Uber o Glovo avevano già generato conflitti contro lo sfruttamento e rischi per i lavoratori. Le piattaforme di micro-lavoro a distanza hanno effetti analoghi, ma coinvolgono una popolazione dieci volte più ampia e dispersa a livello mondiale. I lavoratori dell'IA accettano incarichi frammentati, spesso pagati a cottimo, senza sicurezza occupazionale a lungo termine. Questo fenomeno evidenzia l'insicurezza e la svalutazione crescenti del lavoro. Le possibili implicazioni sociali ed economiche sono enormi. Per non parlare di quelle tecnologiche, se l’IA si rivelasse sempre più prodotta artigianalmente in paesi del Sud. -- Antonio A. Casilli Professor, Telecom Paris | Institut Polytechnique de Paris Member, Interdisciplinary Institute for Innovation (CNRS) Associate Member, LACI-LAP (EHESS) Associate researcher, Weizenbaum-Institut, Berlin Member, Scholarly council UCLA Center for Critical Internet Inquiry (C2i2) Faculty Fellow, Nexa Center for Internet & Society *We respect your right to disconnect. My workflow efficiency accounts for this email send time. Taking action or responding outside of office hours is not mandatory* _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa