Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.L. 733). Al suo interno è stato approvato un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". In sostanza il governo potrà decidere, senza processo, di chiudere un sito se ritiene che al suo interno vi siano contenuti che istigano a delinquere, a disobbedire alle leggi o a fare apologia di reato. Il provider internet viene caricato della responsabilità e se non lo fa viene multato. Siccome questo emendamento viola le libertà costituzionali in quanto prevede una pena comminata con atto amministrativo esecutiva che comporta l'impossibilità di esprimere il proprio pensiero, al primo processo verrà richiesta da un bravo avvocato l'eccezione di incostituzionalità. Nel frattempo farà danni.
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=392701&idoggetto=413875&fbclid=IwAR1xiMfncNLGz74ET19tMoGUnXMFGuj05VJj--_ROaBnZS8vJ3-e-l3V2EU
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