On 5/25/22 11:23, M. Fioretti wrote:
Il problema vero è l’interoperabilità: alcune applicazioni, pur usando un formato aperto, offrono funzionalità aggiuntive (es. animazioni), che non tutte le altre supportano, Quindi c’è il rischio che documenti che usano quelle feature, non siano interamente riutilizzabili con altri software.
giusto per completezza e memoria storica:
1) i problemi di cui sopra ci sono pure usando LibreOffice e ODF, da sempre, questo lo scrissi nel 2007:
2) anche tutto il male (strameritato) gia' detto da Italo Vignoli su OOXML e' tutta roba che si diceva 15+ anni fa, di link come questo potrei postarne una decina:
https://mfioretti.com/files/how-file-formats-can-favor-or-hamper-innovation-active-citizenship-and-really-free-markets.pdf
e da allora, essersi limitati, in molti ambienti, a pretendere solo software libero o solo che MS rilasciasse specifiche complete di OOXML, anziche' battere tutti sempre e solo su un solo tamburo, cioe' "usate i software che volete, basta che archiviate e scambiate e accettiate SOLO E SEMPRE in formati ODF"... non ha di certo aiutato.
Purtroppo stai descrivendo un mondo ideale e non la realtà in cui IBM e Microsoft si sono scontrati a suon di dobloni per vincere ai punti, con il risultato che abbiamo perso proprio noi, gli utenti.
La storia dimostra che a IBM non importava nulla di ODF, per cui una volta finita in pareggio la partita - con l'approvazione di OOXML nelle due versioni Transitional e Strict - ha addirittura abbandonato il TC sull'adozione di ODF, che proprio in quel momento avrebbe avuto bisogno di un impulso per educare i politici, le istituzioni e gli utenti sul ruolo degli standard aperti, per raggiungere proprio l'obiettivo di un'adozione pervasiva di ODF.
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