Salve a tutti, solo due giorni fa scrivevo qui che (messaggio completo in fondo):
> Se mai servisse una prova [del fatto che l'attivismo F/OSS > "ortodosso" e' bloccato da decenni], lo e' il fatto stesso che > TRENTASETTE ANNI dopo il Manifesto GNU discussioni come questa sono > all'ordine del giorno in circoli come questo, anziche', almeno, in > OGNI associazione di consumatori, genitori o insegnanti. scopro ora sul Guardian che avrei dovuto aggiungere (almeno) "e professori universitari, ed economisti". > [se stai cercando] "entry-level and administrative jobs, consider > stating that you are competent in Microsoft office suite > applications even if it’s not in the job description, said Harvard > business professor Joe Fuller" Notare *Harvard*, sede anche del MIT. Ovvero, sono 37 anni che RMS predica che il software libero fa bene anche al business ... quasi letteralmente dal PALAZZO DI FRONTE, e questo (un guru del business, in teoria), nel 2022 ancora raccomanda di evidenziare che sai usare Microsof Office: https://www.theguardian.com/us-news/2022/may/11/artitifical-intelligence-job-applications-screen-robot-recruiters Il che non vuol dire che RMS sbaglia, in principio, anzi. In principio ha assolutamente ragione, ma finche' si insiste a dirlo in quel modo che al 99% dell'umanita' suona come "dai, facciamo in modo di poter programmare tutti che e' bellissimo", non si conclude niente. Marco NB: a chi stesse pensando "e' ovvio che se raccomanda MS Office non e' affatto un guru del business, solo un pirla che non dovrebbe insegnare business" faccio notare che se anche lo fosse sarebbe solo un'altra prova di quanto dico. Se l'efficacia del F/OSS fosse stata spiegata in modo piu' comprensibile ed efficace almeno dai primi anni 2000, forse vent'anni dopo non continueremmo a sentire certe affermazioni da certe cattedre. On Fri, May 13, 2022 11:39:21 AM +0200, Marco Fioretti wrote: > On Fri, May 13, 2022 11:23:38 AM +0200, Antonio Iacono wrote: > > > E' educazione civica su questioni tecnologiche quella che serve prima di > > tutto, non educazione tecnologica, che piu' ce ne sta meglio e', ci > > mancherebbe. Ma e' altra cosa, che viene dopo. > > > > "educazione civica su questioni tecnologiche" mi è piaciuto molto e così ho > > approfondito :) > > grazie! > > > Non conoscendo molto il mondo della scuola attuale (se non come genitore) ho > > cercato in rete e ho trovato un testo che vorrei condividere in lista. > > Il testo proviene dal sito di Save The Children [1], qui sotto un passaggio: > > "Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono: /spirito critico e > > responsabilità/... > > appunto. Queste sono le cose che servono a tutti, bambini o adulti, > come cittadini, almeno da Pericle in poi. Ma, e questo e' il punto > critico su cui tanto attivismo F/OSS "ortodosso" e' bloccato da > decenni, cose come saper programmare o averci mai provato... > > 1) non sono affatto indispensabili per acquisire NESSUNA delle cose > che propone questo testo > > 2) se si **parte** dando per scontato che a tutti possa piacere > programmare, o anche solo che tutti DEBBANO/possano almeno provare a > programmare (perche' questi sono gli assiomi non scritti del manifesto > GNU) si sbatte contro un muro, non si riesce a raggiungere una massa > critica. > > Se mai servisse una prova, lo e' il fatto stesso che TRENTASETTE > ANNI dopo il Manifesto GNU discussioni come questa sono all'ordine del > giorno in circoli come questo, anziche', almeno, in OGNI associazione di > consumatori, genitori o insegnanti. > > Marco > > > . Spirito critico, perché è fondamentale, per studenti e non > > solo (docenti e famiglie sono altrettanto coinvolti), /essere pienamente > > consapevoli/ che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano > > legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed > > etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il > > cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la > > nostra società. > > Responsabilità, perché i media digitali, nella loro caratteristica di > > dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e di pubblicazione > > dei messaggi, richiamano chi li usa a /considerare gli effetti/ di quanto > > attraverso di essi vanno facendo. > > Dallo spirito critico e dalla responsabilità deriva la capacità di saper > > /massimizzare le potenzialità della tecnologia/ (ad es. in termini di > > educazione, partecipazione, creatività e socialità) e /minimizzare quelli > > negativi/ (ad es. in termini di sfruttamento commerciale, violenza, > > comportamenti illegali, informazione manipolata e discriminatoria)". > > > > Antonio > > > > [1] > > https://www.savethechildren.it/blog-notizie/l-educazione-civica-digitale-e-il-ruolo-della-scuola > > _______________________________________________ > > nexa mailing list > > nexa@server-nexa.polito.it > > https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa > -- Help me write my NEXT MILLION WORDS for digital awareness: https://stop.zona-m.net/2021/10/funding-2021-2022/ _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa