Giro in lista la risposta di Mazzini/Lepida, alle osservazioni di Giacomo Tesio.

Come avrete notato, a breve Mazzini dovrebbe unirsi alla lista e --eventualmente-- partecipare direttamente alla discussione..

Saluti,
DV



-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:        Re: [nexa] Utilizzo di SPID **SENZA** servizi Google
Data:   Mon, 14 Feb 2022 07:42:32 +0000
Mittente:       Gianluca Mazzini <gianluca.mazz...@lepida.it>
A:      Giacomo Tesio <giac...@tesio.it>
CC:     Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it>, nexa@server-nexa.polito.it



Sicuramente la discussione è interessante
le aziende sono fatte di persone e le scelte le fanno le persone
non le figure giuridiche
una azienda pubblica però deve bilanciare le scelte
fenomeni che non sono propri di una realtà privata
e quindi anche le decisioni sono indirizzate in tal senso
a volte con fatica rispetto a quello che una persona può pensare
e credere per formazione
questo è un primo vincolo

il mercato e le spinte del mercato sono un altro elemento
non a caso AGCOM prima di prendere una decisione
effettua una consultazione
ove tutti sono rappresentati
ma ovviamente solo chi partecipa può dire la sua
l'idea pensante o pulsante in qualsiasi forma associativa
sebbene interessante tende a essere nulla se non rappresentata

Il richiamo alla neutralità non necessariamente è di guerra tra le parti
ma di bilanciamento o non decisione di imposizione o posizione
per lasciare al mercato, qualunque esso sia, uno sviluppo autonomo
spesso caotico a volte sistematico

Detto questo le discussioni sulle scelte ci sono sempre
e in Lepida la discussione è spesso quanto non eccedere come pubblico
nella direzione di polarizzare scelte di aziende che hanno conti economici
legati a pillar completamente diversi da quelli di Lepida

Per quel che posso, se mi indicate come iscrivermi e a cosa iscrivermi
posso provare a partecipare e leggere e discutere
con il vincolo che se interpreto un ruolo istituzionale
ho una necessaria libertà inferiore di agire ed espormi

Buona giornata

On Sat, Feb 12, 2022 at 3:00 PM Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> wrote:

   Ciao Damiano,

   rispondo a te ed alla lista, mettendo in copia anche Gianluca Mazzini
   (ad una casella che ho trovato sul web[1]) nella speranza che ne possa
   nascere una chiacchierata costruttiva, persino da un punto di vista
   commerciale.

   Spero che non si offenda e che prenda in considerazione di iscriversi
   alla mailing list Nexa (che certamente arricchirebbe con la propria
   prospettiva imprenditoriale), ma sarei comunque felice di proseguire la
   chiacchierata in privato qualora decidesse altrimenti.


   On Fri, 11 Feb 2022 08:46:52 +0100 Damiano Verzulli wrote:

    > Gianluca Mazzini, DG di Lepida, mi ha risposto, segnalandomi che:
    >
    > "[...] Credo che il pubblico debba in ogni caso possibile essere il
    > più neutrale possibile.

   Se lo Stato fosse "neutrale", smetterebbe di essere Stato.
   Ogni Stato è necessariamente politico.

   E la rinuncia ad esercitare tale funzione politica, l'appiattimento
   sulla narrazione economica liberista, sulla fantasiosa "mano
   invisibile", sull'ottimizzazione di breve periodo, ha prodotto il
   disastro culturale, sociale ed economico che la pandemia ha rivelato.


   Poi la "neutralità" presuppone parti contrapposte in un conflitto
   cui si rifiuta di prendere parte. Come sappiamo non esiste alcuna
   effettiva contrapposizione fra open source e software proprietario, per
   il semplice fatto che le aziende software hanno inventato moltissimi
   modi per sottrarre alla comunità le libertà formalmente garantite dalle
   licenze open source:

   - l'embrace, extend, extinguish nel software proprietario adottato con
      qualsiasi software che venga distribuito con licenze permissive
   - i walled garden degli store per Android o iPhone
   - il "Software as a Service"
   - incremento della complessità del codice
   - il controllo degli enti di standardizzazione

   Non vi è più alcun conflitto in atto fra open source e software
   proprietario: prova ne sia il fatto che fra i maggiori finanziatori
   della Free Software Foundation EUROPE ci sono HP, Intel, IBM, Siemens,
   Amazon e ovviamente Google che da quasi 10 anni, paga più del 10% degli
   stipendi della FSFE (ma meno del 20%! ci tengono a sottolinearlo!) [2]


   In assenza dunque di un conflitto, cosa significa essere "neutrali"?
   Lasciare che i soggetti più forti approfittino dello status quo per
   diventare ancora più forti?



   Uno stato democratico non può essere neutrale rispetto alla
   disponibilità dei sorgenti del software da cui dipende, semplicemente
   perché quel codice norma e dirige la vita dei cittadini come e talvolta
   più delle leggi.

   Uno stato in cui esistono leggi segrete cui tutti sono sottoposti senza
   poterle conoscere e comprendere può essere molte cose, ma certamente non
   uno stato democratico.


   Dunque la "neutralità" nei confronti della disponibilità dei sorgenti
   del software su cui si basa il funzionamento dello Stato, è neutralità
   dello Stato rispetto alla democrazia.


   Vogliamo vivere in uno Stato "neutrale rispetto alla democrazia"?


    > Anni orsono ero un radicale dell'open source oggi credo che un
    > giusto mix debba esistere per vari motivi.
    > Per quello che posso sarei molto propenso ad ampliare questa
    > discussione in modo laico. [...]"

   Sono d'accordo: come cattolico, ritengo molto importante la laicità! :-)


   Si direbbe che abbiamo effettuato percorsi simili [3]: sono molto
   critico nei confronti dei limiti del software libero nel prevenire il
   "corporate capture" del potere che il codice esprime [4], e vedo bene
   come l'open source non sia altro che uno strumento di marketing.

   Ci sono certamente casi in cui rendere disponibile un pezzo di codice
   può renderlo inutile. E' ad esempio il caso di alcuni componenti
   del progetto Trackin Exposed di Claudio Agosti & friends [5]: rendere
   disponibile a Facebook, YouTube, PornHub e Amazon certi componenti dei
   web crowler in questione permetterebbe loro di evitarne il monitoraggio.


   Sarebbe molto interessante approfondire la prospettiva di Lepida in
   proposito: che tipo di mix consideri "giusto" Gianluca Mazzini, quali
   componenti ne facciano parte e perché.


    > La filiera però non è tra open e closed ma probabilmente tra
    > neutralità e multiscelta, tra linguaggi e middleware.

   Questa frase è effettivamente molto criptica.


   Invece di provare ad interpretarla, pongo una domanda: con la
   diffusione di SPID, è nata una domanda, a livello nazionale,
   di servizi compatibili con App open source come FreeOTP [6].

   Ovviamente Lepida, come azienda, non deve nulla a nessuno: fintanto che
   il legislatore non impone (come dovrebbe) interoperabilità client e
   standard aperti per legge, Lepida ha il diritto di perseguire i propri
   interessi come meglio crede.


   Tuttavia, mi chiedo: non si tratta anche di una opportunità?

   Come ha spiegato bene Giovanni Biscuolo in questo thread, lo
   standard TOTP permetterebbe di configurare qualsiasi applicazione
   compatibile in modo non molto diverso da come configuriamo un client
   email (ed anzi, persino più semplice).


   Se un qualsiasi fornitore di email vi costringesse a scaricare la
   propria APP per accedere alla vostra casella probabilmente vi
   rivolgereste altrove [7].

   Ma se TUTTI i fornitori di caselle email facessero lo stesso,
   nonostante l'interoperabilità del protocollo sottostante?
   Non sarebbe ridicolo e disfunzionale?


   Questa è la situazione attuale con SPID.

   Lepida è ad un passo dall'essere la prima a permettere ai propri
   clienti di poter scegliere liberamente il proprio client TOTP.

   E c'è una domanda, destinata a crescere con la diffusione di tale
   servizio (come è evidente in questa mailing list ed altrove).


   Dunque perché non soddisfare questa domanda?
   Perché non accaparrarsi il first mover advantage ed allargare la
   propria fetta di mercato ad una nicchia crescente?

   Non sono domande polemiche: mi piacerebbe davvero comprendere i
   ragionamenti che sottostanno a determinate scelte commerciali.


   A presto!


   Giacomo

   [1] https://www.lepida.it/lavora-con-noi/avvisorif-2018-007

   [2] https://fsfe.org/donate/thankgnus

   [3]
   
http://www.tesio.it/2018/02/14/what-i-wish-i-knew-before-contributing-to-open-source.html

   [4] tanto da adottare una licenza libera che NON permette tale
        privatizzazione: http://www.tesio.it/documents/HACK.txt

   [5] https://tracking.exposed/
   https://github.com/tracking-exposed/

   [6] https://freeotp.github.io/

   [7] Persino Google evita di rendere esplicito questo ricatto agli
        utenti GMail, imponendo ai produttori di cellulari che adottano
        Android l'installazione di GMail come software "di sistema" (e
        dunque non disinstallabile senza invalidare la garanzia).

        In questo modo gli utenti non si sentono costretti ed abusati, da
        Google. "Nudging", lo chiamano quelli che NON capiscono come
        funziona.



--
*Prof. Gianluca Mazzini, Ph.D, IEEE Fellow*
Direttore Generale

*Lepida ScpA*
Via della Liberazione 15 - 40128 Bologna
T.+39 051 6338800| F. +39 051 4208511
M.+39 335 8160916| E. gianluca.mazz...@lepida.it

Attachment: OpenPGP_signature
Description: OpenPGP digital signature

_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to