Che curiosa contrapposizione "dicotomica", Alessandro! :-D

On Tue, 25 Jan 2022 Alessandro Brolpito <abrolp...@gmail.com> wrote:

> Certo bisogna abbandonare degli schemi "dicotomici" e capire come
> partecipazione possa essere declinata in differenti ambienti e
> contesti, reali o virtuali che siano, senza che la ricerca
> individuale spasmodica (di per sè  un elemento positivo - legata a
> curiosità, autostima, voglia di sapere), resa facile dalla banda
> larga, ci porti non solo verso fonti che confermano i ns
> convincimenti ma che possano anche "relativizzarli".

Da un lato abbiamo una partecipazione "declinata in differenti ambienti
e contesti" e dall'altra una "ricerca individuale spasmodica".

Cosa intendi esattamente per "ricerca individuale"? [1]
E per "spasmodica"?

Sarei veramente felice di incontrare una comunità in cui la ricerca
di conoscenza fosse tanto spasmodica da costituire un problema sociale.
Non è necessario si tratti di problemi sociali su scala planetaria,
come avviene per la ricerca spasmodica di profitto, prestigio e potere.
Basta che si tratti di una ricerca spasmodica di conoscenza fine a sé
stessa, e che produca problemi sociali per quella comunità
riconducibili proprio a tale ricerca.

Ti sarei veramente grato se ci potessi indicare degli esempi o studi a
riguardo. 


> Per questo competenze digitali di base, per tutti, sono davvero una
> priorità ed un'urgenza

Su questo sfondi una porta aperta! :-)

Di base, tutti devono essere messi in condizione di poter leggere e
modificare il software che utilizzano e di comprendere i protocolli che
questi software implementano, in modo da comprendere appieno le
dinamiche cibernetiche cui prendono parte. [2]

Poi ci saranno sempre scrittori/programmatori più abili degli altri, ma
tutti potranno comprendere, discutere e persino cambiare le norme che i
software applicano automaticamente alla loro vita individuale e
colletiva.


Ben venga qualsiasi progetto e percorso che conduca in questa direzione.


Ma non illudiamoci che competenze informatiche superficiali possano
permettere una partecipazione democratica piena in una società
cibernetica.

Sarebbe come dire che in una società pre-cibernetica, saper contare le
percore permetta una partecipazione "declinata in differenti ambienti e
contesti".


Giacomo

[1] non conosco alcuna comunità in cui la ricerca individuale non sia
    affiancata dal confronto con gli altri membri. Fra gli hacker, ad
    esempio, la ricerca individuale è sempre benvenuta, in quanto
    permette di esplorare più strade, ma presuppone sempre una
    condivisione dei risultati.

[2] il che naturalmente significa che dobbiamo realizzare software in
    modo che sia comprensibile da chiunque in tempi ragionevoli e
    bandire quello che non lo è.
_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to