> https://centroriformastato.it/disturbare-il-manovratore/

Grazie Giulio,

è un articolo che condivido in ogni suo punto.

"la /digitalizzazione/ viene presentata come un risultato positivo /di
per sé/, ignorando l’evidente ambivalenza delle conseguenze sociali,
lavorative, economiche e politiche della trasformazione digitale"

ahimè VERO

"Una “app” di per sé non è il miglioramento di un servizio, ma il
trasferimento sull’utente di una parte del processo di erogazione"

Esatto

"C’è come un errore che condiziona già all’inizio la riflessione
critica e che è l’altra faccia del determinismo tecnologico (o, come
si chiama oggi, del “soluzionismo digitale”) proprio della retorica
positiva della trasformazione digitale. L’errore sta nel confondere la
tecnologia digitale con la sua configurazione attuale" (questo tratto
da qui [1])

una divagazione delle mie, sulle "app" ...

Io odio gli smartphone, mia figlia dice perché ogni volta mi tocca
mettere gli occhiali.
Come i miei coetanei possono confermare, non c'era ragazzino che negli
anni ottanta non guardasse Star Trek in tv.
Per noi il futuro era quello. A casa avevamo il 14 o al massimo il 20
pollici, spesso in bianco e nero, e
nell'Enterprise c'era il mega schermo.
In nessun film di fantascienza (correggetemi se sbaglio) esisteva
qualcosa lontanamente paragonabile al telefonino attuale.
Sarebbe stato un film "distopico" non "utopico", un incubo, immaginare
un futuro in cui saremmo stati "occupati" a
passare parte delle giornate a capo chino su uno schermo poco più
grande di una foto da polaroid.

A.

[1] https://centroriformastato.it/switch-off/
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