Il giorno lun, 14/05/2007 alle 10.47 +0200, Premoli, Roberto ha scritto: > Scusate, ho una domanda che verte sul potere che i clienti hanno sui > vendor. > Quanto e' il mercato GNU/linux, a livello mondiale? 2-3%? Aggiungiamoci > i vari *bsd... arriviamo al 4-5% ? Non lo so.
Piu` o meno la quota di Apple. :) > Per accaparrarsi/ingraziarsi un ventesimo del mercato, questi produttori > rilasciano opensource i drivers delle loro schede, offrendo cosi' il > fianco ai concorrenti? > Mi sembra strano.... a meno che il mercato sia saturo e che quel 2-3% > abbia un valore marginale alto... Secondo me non offrono il fianco a niente. Per la nVidia e` molto piu` semplice (IMHO) comprare una ATI, smontare il chip e vedere come e` stato fatto, per esempio. Le caratteristiche tecniche si sanno mesi prima che la scheda esca, dando tempo ai concorrenti di progettare le stesse cose. La ricerca nel campo porta spesso a risultati simili. Nei driver non c'e` granche` da copiare. La ATI stessa aveva dichiarato che avrebbe rilasciato i suoi driver liberi gia` due anni fa, ma che era bloccata dal fatto che usavano codice di terzi in licenza che non potevano ri-licenziare sotto GPL. Probabilmente hanno trovato il modo di farne a meno, o lo rilasceranno senza il codice incriminato e chiederanno alla comunita` di coprire i buchi, o si sono accorti che il buco e`gia` stato coperto nei driver closed. O magari si sono accorti che il mercato e` piu` grosso del previsto, e che gli utenti chiedono aggiornamenti ai driver, e stanno pagando un team per niente. Ritirare il supporto a Linux in questo momento sarebbe un suicidio commerciale, vista l'espansione. Verrebbero additati come traditori e perderebbero anche la fetta di utenti in bilico (sto usando Windows, ma se volessi provare Linux una scheda ATI non funzionerebbe, quindi prendo nVidia) o in dual-boot (uso Windows per tutto, ma mi diletto con Linux, e la ATI non va. La prossima sara` nVidia). Credo che aggiungendo queste due categorie, scontenterebbero quasi un 20% del mercato (a occhio). La mossa migliore che possono fare e` renderli open, cosi` si tolgono spese, fanno contenta la comunita`, danno sicurezza agli utenti vecchi e nuovi, e si fanno pubblicita` gratuita (tamtam su Internet e fuori). Bye. -- Alessandro Pellizzari -- Per REVOCARE l'iscrizione alla lista, inviare un email a [EMAIL PROTECTED] con oggetto "unsubscribe". Per problemi inviare un email in INGLESE a [EMAIL PROTECTED] To UNSUBSCRIBE, email to [EMAIL PROTECTED] with a subject of "unsubscribe". Trouble? Contact [EMAIL PROTECTED]