Alle 21:05, giovedì 16 dicembre 2004, Davide Prina ha scritto: > Andrea Gasparini wrote: > > occhio che "commerciale" e "libero" non sono cose che si escludono... > > (prendi red-hat...) > hai ragione, ma ora sta diventando più difficile identificare il codice > diciamo "non-libero". Però chiamarlo non-libero non fa presente a cosa > ci si riferisca effettivamente. > Se si chiama software closed, può sembrare che tutto quello che è > definito come software open source sia libero (come il software libero > che è diverso dal software open source), il che non è ... per esempio > Sun vuole rilasciare Solaris sotto una licenza che definisce open source > (ha chiesto l'approvazione di tale licenza come open-source), ma che è > incompatibile con la GPL per esempio e poi ha altre amenità. > In ogni caso Red Hat nelle sue distribuzioni a pagamento ci ficca dentro > software non-libero. > Poi molti che distribuiscono software libero in modo commerciale > permettono anche il download gratuito dello stesso perché tendono a > guadagnare sull'assistenza. si, era solo un'osservazione... :-P
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