>>>>> "m" == marco <mapirol...@gmail.com> writes:
m> Io uso software LIBERO perché voglio essere LIBERO, libero di m> scegliere, libero di sbagliare, libero di contestare. m> Se per me un processo deve partire prima di un altro avrò le mie m> buone ragioni, magari è sbagliato, ma voglio poter capire il mio m> errore, non voglio l’imposizione esterna di un “guardone” che m> decide cosa è meglio o peggio fare. È il problema di impostazione di alcuni prodotti. Volendo essere mainstream e facili come {scegli un famoso OS proprietario(*)} da una parte lo scopiazzano come modo di fare - qualsiasi sia l'OS proprietario di partenza - e dall'altro fanno soluzioni che ti ingabbiano un po' troppo. Per carità, sono comportamenti comprensibili, al giorno d'oggi non credo sia tanto comune l'utente che ha come primo sistema usato uno Unix, ancora meno uno unix con terminale 80x25. Sono generalmente ex-utenti Windows, qualche volta utenti Mac, che comunque sono abituati e trovano ovvia una certa modalità di interazione. E fare un sistema che sia da una parte immediato per l'utente che vede il computer come un elettrodomestico ma dall'altra configurabile come serve agli utenti più preparati non è facilissimo, ma è possibile. Io di Systemd non ne sentivo la necessità. Ora non mi rompe troppo le palle perché ho notevolmente ridotto la mia attività sistemistica e non devo più scendere così vicino al ferro (ho trovato dell'altro tipo di ferro, anzi acciaio, che mi da molte più soddisfazioni). Comunque andarsi ad inventare un sistema che battezza una interfaccia di rete enp0s31f6 o peggio enp0s20f0u5c4i2 è indice di una forma degenerativa di ibimemmite biessediosa 😈😇. -- /\ ___ Ubuntu: ancient /___/\_|_|\_|__|___Gian Uberto Lauri_____ African word //--\| | \| | Integralista GNUslamico meaning "I can \/ coltivatore diretto di software not install già sistemista a tempo (altrui) perso... Debian" Warning: gnome-config-daemon considered more dangerous than GOTO