Il giorno 25/ago/2014, alle ore 18:03, Marco Bertorello 
<marco.bertore...@gmail.com> ha scritto:

> Il 22 agosto 2014 18:51, Christian Surchi <csur...@debian.org> ha scritto:
>> l tipo dell'articolo fa ragionamenti condivisibili, ma ne fa anche
>> altri poco fondati
> 
> Scusate, ma fra tutti i punti di vista trattati, ma è mai possibile
> che nessuno elenchi fra i motivi per l'utilizzo di software libero
> nella PA, il fatto che sia *giusto* ?

Standing ovation e applausi di sottofondo!

Essendo strumenti pubblici per uso pubblico da parte (anche, ma non solo) di 
dipendenti pubblici, pagati con soldi pubblici, penso che dovrebbero essere 
sviluppati in modo trasparente al cittadino. 

Anche per incoraggiare un uso responsabile delle risorse (tempo, energie, 
personale, e, solo per ultimo, denaro), che parte dal riuso degli strumenti 
disponibili: magari parti di software sviluppato per gli uffici del catasto 
potrebbe essere utilizzato negli ospedali pubblici o nelle scuole, per esempio.

> Manca il SL che fa tal funzione? Benissimo! La PA può indirre un bando
> per la fornitura di un software che soddisfi tale funzione a cui può
> partecipare chiunque, basta che il software sia libero.
> 
> Così MS non può rompere con la storia della concorrenza sleale: se
> rilascia Office come software libero, può stare nella PA...
> altrimenti, via dalle scatole e largo ai produttori locali di software
> libero!

Sono d’accordo. Tra l’altro ci sono ormai un certo numero di esempi di software 
libero venduto a livello commerciale, quindi non regge più neanche il 
ragionamento che il software non viene liberato perché non remunerativo. 

Microsoft potrebbe anche fare una versione libera per le PA e una versione con 
funzioni aggiuntive proprietarie per i privati, che potrebbe continuare a 
vendere come fa finora (certo, correndo un po’ di più, perché competerebbe con 
i fork della versione libera che emergerebbero nel frattempo, ma tant’è...).

> Davvero non capisco l'ostinazione di cercare soluzioni tecniche quando
> problemi tecnici non ve ne sono…

Sono d’accordo. 
Se in questo momento non abbiamo software libero per alcuni usi, è solo perché 
evidentemente non c’è stata sufficiente "massa critica” di sviluppatori di 
software libero attorno a quel problema. 

Quello che a mio avviso dovrebbe fare lo Stato, se vivessimo in un mondo 
ideale, ovviamente, è favorire la formazione di questa massa critica con leggi, 
decreti e regolamenti che (per esempio) impongano l’uso di software libero e 
formati liberi nella PA, e vigilare perché queste norme siano rispettate (è 
questo uno dei nostri punti deboli in Italia, facciamo le leggi e non le 
facciamo applicare).

Detto ciò, mi rimane un dubbio: questa discussione è sicuramente appassionante, 
ma ormai non sarà mica OT in debian-italian?!?!? ;-)

saluti
gerlos


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but because they tell us that dragons can be beaten."
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